Nel 1995 un appassionato subacqueo
esplorò la zona meridionale del tratto oceanico che bagna l’isola giapponese di
Okinawa. Giunto al quindicesimo metro di profondità, con grande sorpresa, si
trovò dinanzi ad una struttura artificiale in pietra. L’indomani la notizia del
ritrovamento del monolite fu sulle prime pagine dei quotidiani giapponesi. Naturalmente,
come accade sovente nei casi di ritrovamenti spettacolari, non vi era accordo
tra cronisti e studiosi se si trattasse di opera umana oppure di effetto naturale.
Attratti dal fascino della certezza di imbattersi in nuove scoperte
sottomarine, dopo alcuni anni gruppi di esperti si dedicarono all’esplorazione
dei fondali oceanici. La loro lungimiranza fu premiata dal ritrovamento di
svariati siti archeologici, già dalla profondità di sei metri. Strutture
architettoniche d’identica fattura al Castello
di Okinawa edificio sito nella terraferma, adibito a luogo di culto fin dal
1000 a.C., ma ben più antico.
Non si conoscono i costruttori di
questo luogo né la cultura progettista, ma tra gli abitanti dell’isola
sopravvivono molte superstizioni. Scartata l’ipotesi primaria che le
costruzioni sottomarine potessero essere state edificate nel periodo del
secondo conflitto mondiale e poi dimenticate si è ipotizzato, non senza creare
un vespaio di critiche, che quanto giace in fondo al mare possa essere ciò che
rimane dell’ipotetico continente sommerso di Lemuria (o anche detto Mu).
Lemuria è il nome di
una terra presunta di cui non è certo neppure il nome (alcuni identificano
questo continente col nome Mu, altri credono che Mu sia un ulteriore continente
scomparso) che si sarebbe trovato nell’oceano Pacifico o in quello indiano. Altri
sostengono potesse racchiudere il tratto di mare che dal Madagascar arriva fino
al Pacifico passando per l’Oceano Indiano: le terre presenti in questo spazio
non sono altro che le spoglie di questo enorme continente inabissatosi nella
notte dei tempi. La memoria di questa terra sopravvive grazie agli scrittori
dell’occulto che, pur variando su temi e contesti, sono concordi sul fatto che
un cataclisma fece sparire questo continente.
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